Andrea B. Del Guercio

Le mani della scultura

Ho collegato Pino Di Gennaro e la sua scultura alla musica e al canto; nella successione degli anni trascorsi insieme a Brera, tutte le volte che ricevevo una sua monografia e un catalogo, ma anche il suo volume dedicato alle tecniche edito da Hoepli, riconoscevo la vivacità policroma della materia e la sostanza di un processo creativo teso ad esprimere una insistita dimensione sonora; le stesse opere, con quelle ‘bocche’ scandite lungo il volume, inteso quale cassa armonica della scultura, suggeriscono l’estensione vocale dell’arte; come canne di un organo, profondità di un oboe e di un clarino, la scultura di Di Gennaro entra, attraverso la bellezza formale, in quella musicale. 

Ad ogni fruitore è data occasione di vedere e di ascoltare insieme, attraverso la relazione tra la struttura della forma e l’esuberanza del colore, dalla cui unione, frutto di un cesellato lavoro e di congiunzione paziente tra mille frammenti, nascono sia un ‘assolo’ che una sinfonia.

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